[COMUNICATI] Bonus da 600 a 3.000 euro per gli insegnanti mantovani: una mancia!

Data pubblicazione: Jan 06, 2017 7:16:4 AM

La FLC CGIL ha sempre espresso un parere negativo relativamente all’attribuzione del bonus, perché

- pur limitato dai criteri del comitato di valutazione, l’attribuzione del bonus è stata di fatto appannaggio del dirigente scolastico e della sua discrezionalità;

- i criteri individuati ed individuabili non sempre possono essere considerati oggettivi (come si fa a misurare la qualità dell’insegnamento?);

- le griglie di valutazione elaborate si sono rivelate spesso particolarmente onerose e cervellotiche sia nell’elaborazione sia nel loro utilizzo (si parla a volte anche di 150-200 items!!!).

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Segue articolo comparso sulla "Gazzetta di Mantova" del 06/01/2017

Bonus da 600 a 3.000 euro per gli insegnanti mantovani

Il segretario De Conca: «Molti hanno preso solo una mancia»

Arrivano i premi per i prof meritevoli

La Flc Cgil li boccia

di Nicola Corradini «I premi di merito ai docenti? Un sistema cervellotico che anche a Mantova ha fatto acqua da tutte le parti». Con le buste paga di questo mese gli insegnanti selezionati dai presidi riceveranno la prima rata (l’80% del totale) del bonus di merito, la forma di incentivazione introdotta dalla riforma della “buona scuola” che potrebbe essere oggetto di riconsiderazione dall’attuale ministro nell’ambito delle trattative con i sindacati. Secondo i dati del ministero - che il Corriere della Sera ha pubblicato ieri - sono 247.782 i docenti in tutto il paese a suddividersi (in diverse proporzioni) i 200 milioni stanziati per l’anno scolastico 2015-2016. I premiati sono più di un terzo degli insegnanti di ruolo totali. In Lazio ha ottenuto il bonus il 47% degli insegnanti (uno su due), in Lombardia il 36%, in Molise il 33%. Tutti felici? Non proprio, a sentire il sindacato. Proprio ieri la Flc Cgil di Mantova è intervenuta con una nota del segretario Massimiliano De Conca per confermare la contrarietà al sistema del bonus aggiungendo che anche nel Mantovano «la prima esperienza è stata negativa». «Molti dirigenti (i presidi, ndr) - afferma De Conca - si sono arroccati in una posizione di puro difensivismo, hanno rifiutato ogni tipo di confronto, e in maniera autoritaria hanno condotto i lavori dei comitati di valutazione, dove spesso il membro esterno era un altro dirigente a volte in pensione». Secondo la Cgil «le scuole mantovane hanno ricevuto in media fra i 20.000 ed i 30.000 euro per la premialità; l’uso che se n’è fatto è stato vario, dal momento che alcuni dirigenti hanno privilegiato poche persone (con cifre anche di 3000 euro e più), mentre altri hanno riconosciuto il lavoro di équipe della scuola e hanno allargato la platea dei bravi riducendo ovviamente i compensi (mediamente la cifra è stata di 600-800 euro a docente, che volendola dividere per almeno i 10 mesi di attività didattica comporta un riconoscimento di 60-80 euro mensili. Una mancia)». Secondo la Flc «dai dati in nostro possesso la forbice dei docenti interessati dalla premialità oscilla fra il 10 ed il 35% dei docenti di ruolo delle singole scuole». «Alcune scuole - prosegue - hanno escluso i docenti neoimmessi in ruolo perché ritenuti non ancora confermati. Oppure è stato adottato il criterio dell’autocandidatura da parte dei docenti, salvo poi derogare là dove quelli che il dirigente ritenevano meritevoli si erano rifiutati di candidarsi perché contrari all’attribuzione del bonus». Una nota positiva la Flc la sottolinea: «Abbiamo stipulato alcune intese sindacali sulla distribuzione del bonus (in 6 scuole, poco più del 10%), in un clima di confronto e collaborazione con i dirigenti». La Flc Cgil annota che «dei limiti gravi del sistema ne è consapevole il governo, che nell’intesa del 30 novembre si è impegnato a riportare la valutazione e la valorizzazione professionale nell’alveo della contrattazione di primo e di secondo livello».