[COMUNICATI] Un anno di “Buona Scuola” in spot

Data pubblicazione: Sep 05, 2016 10:27:18 PM

Proviamo a fare un piccolo sunto degli elementi ‘rivoluzionari’ messi in campo dalla “Buona Scuola”, focalizzando l’attenzione sui cardini della legge stessa e valutandone davvero la loro efficacia: rafforzamento dell’autonomia scolastica e della professionalità dei docenti.

Andiamo per punti:

1. l’autonomia si è presentata con una promessa di 250.000 immissioni in ruolo (documento del 3 settembre 2014), drasticamente diventata di 100.000 docenti (luglio 2015), quindi di fatto poco più di 80.000 docenti (dicembre 2015), ovvero poco oltre il turn-over annuale (di 60.000 unità), ben di sotto il taglio di 67000 unità portato dalla cosiddetta “riforma Gelmini”.

2. L’assegnazione dell’organico dell’autonomia ha svuotato graduatorie di alcune classi di concorso che –i disastri di riforme precedenti- avevano congelato (musica, diritto, economia, filosofia, geografia …) lasciando alle scuole degli organici completamente differenti rispetto alle richieste fatte sulla base dei fabbisogni rilevati e dei piani di miglioramento, regalando al termine delle operazioni di mobilità 2016/17 circa 2000 esuberi nazionali.

3. La valorizzazione dei docenti, intesa da questo governo come ‘premialità’ ovvero come risarcimento di un mancato rinnovo contrattuale ormai quasi decennale (con gli stessi stipendi 3.500.000 di statali hanno affrontato la crisi economica che dal 2008 ha messo in ginocchio l’economia mondiale: non ci sono stati licenziamenti, come si vantava l’ex ministro Sacconi, ma non sono state fatte le dovute assunzioni, sono stati cambiati in peius i diritti dei pensionandi, sono stati mantenuti nel limbo del precariato migliaia di professionisti) si è tradotta in un’assegnazione di 20–25000 euro lordo stato (da tassare due volte per arrivare al netto), che in tanti contesti è significato 800 euro (lorde) al massimo, quindi 66 euro mensili (lordi) …

4. Il concorsone per i docenti, quello partito col vizio di forma e di sostanza di essere un concorso ordinario riservato (ossimoro), doveva partire il primo dicembre 2015, alla fine è stato bandito il 26 marzo 2016, è lungi dall’essere vicino ad una conclusione dato che ad oggi diverse classi di concorso non sono neanche state messe in cantiere (fra queste docenti di scuola Infanzia!), non ci sono risultati utili per l’avvio dell’anno scolastico, forse se tutto va bene intorno al 15 settembre. Senza contare che ci sono già gli esiti di alcuni ricorsi con le conseguenti ordinanze cautelative che daranno vita a nuove sessioni di esami e con i ricorsi a venire per le valutazioni di scritti ed orai.

5. La mobilità degli 80.000 docenti ha generato confusione e ancora oggi le operazioni non sono concluse (il Miur ha rinnegato una preintesa firmata il 12 luglio per il passaggio dagli ambiti alle scuole): la cosiddetta “individuazione per competenze” dei docenti si è rivelata un fiasco, perché c’erano meno docenti rispetto alle richieste, perché molte “chiamate” potevano anche non avvenire in quanto obbligate, perché alla fine di tutto, nel dubbio, il dirigente comunque non avrebbe scelto, ma avrebbe scelto il docente… e definire al limite una sequenza con dei criteri oggettivi?

6. Il Miur stesso ha riconosciuto, dopo averla proposta (pazzesco!!!), la conciliazione di più di 2500 casi di trasferimenti su una mobilità nazionale di 18000 docenti! L’algoritmo non ha funzionato poi così bene ed il Miur deve assumersene la totale responsabilità.

7. Il giorno prima il Miur proroga la scadenza della presentazione della rendicontazione per il bonus dei 500 euro di autoformazione mandando a carte all’aria tutto il lavoro frettolosamente ma

8. Il 26 luglio il Miur ha presentato le linee guida per la formazione obbligatoria: altro atto unilaterale!

9. Le segreterie hanno lavorato tutto l’anno con ranghi ridotti (dalla legge di stabilità 2015, ad onor del vero) e spesso sotto organico, con scadenze su scadenze di operazioni calate dall’alto, propagandisticamente sbandierate come la salvezza della scuola, inopinatamente abbattutesi senza il tempo di poterle comprendere e digerire: sono stati svolti seri lavori di approfondimento per l’attuazione di decreti e disposizioni poi prorogate

10. Il personale collaboratore scolastico è stato ridotto allo stremo delle forze, con dotazioni organiche falcidiate dalle malattie professionali e costretta in molti casi a straordinari forzati necessari per il buon funzionamento della scuola.

11. Per tutto il personale non docente sono saltate le immissioni in ruolo nell’anno 2015/2016, rimandato tutto a quest’anno (con notevoli economie da parte dello stato), su un organico riparametrato al ribasso

12. Non esiste ad oggi per il personale non docente un piano di formazione, aggiornamento e crescita professionale. Eppure la qualità del servizio scolastico passa per i docenti, tanto quanto per il personale non docente.

13. Ci sono centinaia di scuole ad oggi senza un dirigente scolastico titolare e senza un direttore dei servizi generali ed amministrativi … il primo settembre è vicino!

Fin qui le prime rapide riflessioni sull’anno 2015/2016: purtroppo le prospettive per il 2016/2017 non sono migliori, anzi …